Sono come una calamita. Intendo i Sibillini d’inverno. Andarci per me è come fare visita ad una persona di famiglia e ogni occasione è buona. Di quel paesaggio posso dire di conoscere ormai ogni angolo, riesco ad immaginare ogni dettaglio. Penso alle condizioni meteorologiche e immagino il monte Guaidone al tramonto con le nuvole rosa che indugiano sulla vetta o Fosso Mergani con le polle d’acqua gelate, circondate dai grandi ciuffi secchi di carici, paesaggio palustre misterioso e insolito per un ambiente calcareo come quello dei Sibillini.(...)
Da casa controllo le previsioni, corro con l’immaginazione, decido di andare e tutto sembra scontato, prevedibile. Poi arrivo e, ogni volta, qualcosa di imprevisto succede. E sorprende, in positivo o in negativo. (...)
Per l’Altroversante vorrei proprio questo: i Sibillini nella migliore veste invernale.

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