La sveglia come al solito squilla presto, troppo (..). Un veloce caffè e si parte, ancora mezzi addormentati. Per una volta, tutti e tre insieme. Io, Luciano e Maurizio ci troviamo a camminare in fila indiana lungo la strada di montagna. Ad ogni tornante questa sembra diventare sempre più ripida e il ritmo affannato del respiro diventa quasi ipnotico, facendoci chiudere ognuno in sèstesso (...). Peccato, nonostante il grande sforzo non c'è proprio quell'atmosfera che cercavamo per questo angolo poco noto delle Dolomiti!
Il freddo è pungente e a terra un sottile strato di brina ricopre tutto. Aspettiamo la prima luce per scattare qualche immagine e io sospiro immaginando la piana davanti ai nostri occhi ricoperta di nebbia o neve: sarebbe stata una gran foto! Ma non ci si perde d'animo e tutti iniziamo a inquadrare il paesaggio davvero particolare di questa piana "appenninica" sbattuta nel cuore delle Alpi. Quando il sole sorge, il tepore dei suoi raggi è piacevole, ma la luce, ancora una volta, è piuttosto ovvia e poco attraente.

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