Percorrere in solitudine un bosco è sempre stata per me un’esperienza intima. (...)
In una giornata di fine maggio il cielo prometteva pioggia, grandi nuvole avvolgevano la sommità del monte Coscerno in Valnerina e proprio queste condizioni speravo di trovare quando sono salito verso Macchia Cerasa o Bosco dei Cento Faggi come i locali la chiamano, una faggeta che ricopre i pendii ad alta quota di questa bella montagna solitaria. Sul suo margine esterno i venti furiosi delle tempeste hanno costretto i tronchi a crescere contorti e sinuosi, talvolta striscianti come enormi serpenti dall’aspetto inquietante: lisci, lucidi e di colore rossiccio quando sono bagnati dalla pioggia.
Erano molti anni che non venivo quassù e ritrovare la faggeta, riconoscere alcuni degli alberi è stato come venire a trovare un vecchio, buon amico che non si vede da tanto tempo. Una sorta di tacito appuntamento, seguito da sollievo quando mi sono reso conto che non vi erano stati grossi cambiamenti, nèalberi abbattuti.
Ho letto tutto quello che ho potuto sul bosco e sugli alberi e continuo a farlo volentieri ogni volta che mi si presenta l’occasione. (...)


Continua a leggere l'intero emozionante racconto di Maurizio sul Blog