I Sibillini rappresentano per me le radici profonde, la terra con la quale ho i legami più forti.
Sono nato in un minuscolo villaggio a pochi chilometri da Norcia e ho respirato l'aria di queste montagne fin dalla nascita, anche se le ho conosciute solo molti anni più tardi.
Il mio primo servizio fotografico, apparso sulla rivista Oasis nel lontano 1989, ha avuto come soggetto proprio loro, quando erano un luogo molto meno conosciuto e frequentato e il parco nazionale non era stato ancora istituito.
Ricordo ancora, a distanza di tanto tempo, l’emozione dell’incontro a Milano con l’allora direttore della rivista Paolo Fioratti e l’eccitazione e la gioia di ricevere la sua approvazione per il servizio. I suoi complimenti e incitamenti sono stati uno sprone importante nel proseguire il mio lavoro di fotografo.
Col passare del tempo le cose sono cambiate e ora il Piano Grande e il monte Vettore sono diventati vere e proprie icone del paesaggio italiano. Le fioriture estive attraggono folle di turisti e fotografi, ma anche in altri periodi dell’anno il fascino misterioso dei “Monti Azzurri”, non manca di richiamare a sè una nutrita schiera di affezionati.

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